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Nato l’1 Giugno 1939 a Chicago, Illinois, Eugene David Burger è stato uno dei più celebri nomi della magia contemporanea.
Filosofo e storico delle religioni, ha preso parte al "Luther Seminar of Theology" nel Minnesota e si è laureato a Yale in Teologia. Sempre a Yale, insegnò filosofia e religioni comparate. Negli anni '70 si trasferì ad Evanston, dove per 4 anni fu "Director of General Assistance".
Burger è arrivato relativamente tardi alla magia. Nel 1976, insieme ad Erik Counce, fonda la "Spirit Theatre Company". Passano i successivi venti mesi a scrivere il loro primo spettacolo, "Hauntings". Durante il periodo della stesura dello spettacolo, Burger decise che avrebbe intrapreso la carriera di prestigiatore professionista a tempo pieno. Infatti nel 1977, all’età di 38 anni, decide di lasciare quello che chiamava il suo “lavoro rispettabile” per dedicarsi a tempo pieno alla passione che lo aveva fatto sognare da quando aveva 10 anni.
Prestigiatore sensibile ed autore prolifico, a lui si devono alcuni dei testi più ispirati della magia contemporanea. Nei suoi scritti è evidente quanto l’arte della magia venga trattata con il massimo rispetto ed un’enorme passione. A prima vista sorprende constatare che Eugene Burger, nel corso della sua attività, non abbia creato propri trucchi e numeri degni di nota, preferendo invece rielaborare e raffinare centinaia di effetti e routine già esistenti. La sua presentazione del “Filo della zingara” è tra le più celebri nel panorama magico internazionale. Durante la sua carriera si è esibito in tutto il mondo, guadagnandosi la stima di prestigiatori e spettatori.
È stato inoltre uno dei primi e dei massimi esponenti della “Bizarre Magick” a livello mondiale. Grazie al suo aspetto eccentrico e la sua voce profonda è sempre stato un personaggio facilmente riconoscibile. Il mentalista Derren Brown raccontava, nel suo libro “Pure Effect”, che una volta assistette ad un’esibizione di Burger a Londra. Brown si avvicinò al tavolo e Burger gli fece cenno di sedersi, gli chiese il suo nome “con la sua caratteristica voce melliflua” e lo fece accomodare. Dopo di che, con i suoi caratteristici lenti movimenti, gli chiese di prendere una carta. “Magic was afoot”, scrisse il mentalista britannico. Quello fu il primo evento a metterlo in discussione e fargli rivalutare il suo lavoro di artista. Rimase piacevolmente colpito dallo spettro di emozioni provate durante lo spettacolo di Eugene e decise che da quel momento in poi i suoi spettacoli non sarebbero stati una dimostrazione di abilità ma si sarebbero sulle emozioni provate dal pubblico.
Burger ha spesso insegnato a Las Vegas, alla “McBride Magic & Mystery School”. È al 1983 che risalgono le Lectures delle sue tre celebri conferenze (“Eugene Burger on Matt Schulien’s Fabulous Card Discoveries”, “The Secrets of Restaurant Magic” e “Audience Involvement”).
I suoi libri sono un fiore all’occhiello per l’eccellenza nelle teorie in essi contenute. Il MAGIC Magazine, ad oggi, considera Eugene Burger come uno dei 100 maghi più influenti del XX secolo. Inoltre il FISM, nel 2012, conferì al prestigiatore di Chicago un premio speciale per la teoria magica.
Burger era daltonico, omosessuale e faceva largo uso di marijuana.
Morì di cancro il 9 Agosto 2017: aveva 78 anni.