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Matt Schulien è nato il 19 novembre del 1890, ed è stato un gran ristoratore e mago nella Chicago del ‘900.
Il suo ristorante, nonché suo “palco scenico”, era conosciuto con il nome “Schulien’s Restaurant & Saloon” e inizialmente si trovava al 1800 di North Halsted dove esercitò la mansione di gestore, per poi spostarsi nel 1949 al 2100 di West Irving Park nel quale si dedicò ad aiutare i figli nella taverna denominata per l’appunto “Schuliens & Sons”.
È importante conoscere il nome e luogo di questo saloon, perché fu la meta prediletta per più di mezzo secolo, per tutti i prestigiatori che si trovavano a Chicago, un vero e proprio “ritrovo di maghi”.
Assidui avventori erano Bert Allerton, Paul Le Paul, Paul Rosini, Dorny, e molti altri; ma ancora più notevole è che tutti, almeno una volta, da Vernon ad Aronson si erano fermati nel ristorante per gustare buon cibo tradizionale tedesco parlando di magia, solitamente dopo una conferenza, oppure per esibirsi.
Nella sua vita, Matt, ha sempre messo le persone davanti ad ogni cosa, il suo obiettivo fondamentale infatti era di divertirli, stupirli e migliorare la loro giornata.
Per questo motivo la sua magia, il suo stile, il suo personaggio, erano tutti mirati a rendere l’esperienza magica dello spettatore, unica.
Egli stesso dirà che “La vera emozione della magia, sono le persone meravigliose che s’incontrano. Ti avvicini ad un gruppo, ti presenti ed esegui un effetto di carte. Molto presto, saranno tutti tuoi amici. Vogliono sapere tutto di te, da dove vieni, chi sei e così via”.
Lo stile di Matt era veloce, impetuoso e coinvolgente, si diceva che eseguisse sei o sette effetti nel tempo in cui un altro prestigiatore ne avrebbe fatto soltanto uno.
La sua filosofia si può riassumere in “faccia tosta” e “buttarsi all’azione”.
Era di certo un worker, e per altro con poche ma efficacissime armi a disposizione, “una forzatura ed una presa sono tutto ciò di cui un cartomago ha bisogno” diceva.
Matt si dimostrò restio alla lettura di libri di magia e allo studio accademico di tecniche, e non nascose che tutti gli effetti che eseguiva lì imparò qua e là un po’ per volta, grazie ai prestigiatori che si recavano alla sua taverna.
Nonostante ciò, nel 1949 vinse lo “Sphinx Award” per il miglior effetto di close-up dell’anno, chiamato “Ribbon spread Trick” (Sphinx magazine, pag. 293 del numero di gennaio 1949), in cui l’effetto percepito è il cambio di una carta a mezz’aria durante il ribaltamento del nastro.
Nel 1959, Phil Reed Willmarth, scrisse insieme a lui l’opera “The Magic of Matt Schulien”, la quale contiene tutto il sapere magico di Matt, le sue routine con le carte, coltellini e gags varie, nonché, la sua personale filosofia e consigli sulla magia, ciò che lui chiama “i veri segreti”.
Il testo è disponibile anche in italiano, con il titolo “La Magia di Matt Schulien”, edizioni “La porta magica”, grazie alla traduzione di Silvia Niccoletti e Flavio Desideri.
Gli effetti per i quali Matt è maggiormente ricordato, e grazie ai quali divenne famoso nell’ambiente magico e non, sono i meravigliosi:
• ”L’angolo nel bicchiere”
• “La carta sotto la tovaglia”
• “La carta nel bicchiere (Ecco che arriva Kelly)
• “La moneta nella bottiglia”
• “Il pesce rosso ingoiato da Matt”
• “La carta sul muro”
La costante ricerca della soddisfazione della clientela, e l’incessante passione per la magia, si rincontrarono quando, nel 1914, con l’introduzione del proibizionismo, il Nostro venne scoperto a servire alcolici e birra, e fu condannato a dieci giorni di prigionia; nei quali egli stesso raccontò di essersi esibito per la famiglia dello sceriffo e in alcune feste locali, restando in cella solamente per la notte. Curioso che la moglie di Matt, Katie si dimostrò sempre scettica riguardo queste storie. Un altro episodio emblematico della bontà e genuinità d’animo di Matt, gravita attorno all’effetto “I coltellini che cambiano colore”.
Al termine del conflitto mondiale, Matt venne invitato ad esibirsi in un ospedale per veterani per intrattenere i degenti. Lo spettacolo fu un successo, ma la peculiarità dell’evento fu che un dottore gli chiese in privato se potesse far divertire anche un certo “caso problematico”, un uomo ingessato dal mento alla punta dei piedi. Matt tentò di catturare il suo interesse con degli effetti veloci, ma il paziente sembrò non esserne attratto, finché Matt non estrasse un coltellino e ne cambiò il colore. Proseguì quindi con la routine e tutte le possibili gag annesse, ed incredibilmente l’ex soldato si ritrovò in lacrime dalle risate! Lo staff medico si commosse ed il dottore ringraziò personalmente Matt dicendogli che quell’uomo non aveva sorriso da più di due anni.
Infine, Matt Schulien, dopo una vita al servizio della ristorazione, della magia e delle persone, si spense il 1 Marzo del 1967, all’età di 76 anni.
L’attività degli Schulien proseguì grazie al figlio Charlie (noto come Chuck) e al nipote Bob, per poi chiudere definitivamente i battenti nel 1999 dopo la morte di Charlie.
La storia e il fenomeno della magia “Schuliana” durò ben oltre 100 anni, rendendo la famiglia Schulien la più longeva in termini di business, nella Chicago di quegli anni.
Alcune citazioni su Matt che sono passate alla storia:
“Non il migliore ma il più grosso”
~ Frances Ireland Marshall
“Come si fa a battere un tipo così? Le impalma con la pancia!”
~ Bert Allerton
Gli episodi da cui sono tratte le citazioni, sono approfonditi nel testo “La Magia di Matt Schulien”, edizioni “La Porta Magica”.